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<< Storia del volo >>

07/06/2005

Pur avendo inventato il paracadute e la vite aerea o elicottero, l'interesse di Leonardo si concentrò sul volo meccanico che trovasse la forza propulsiva nei muscoli umani: Leonardo immaginò così macchine ad ali battenti dove l'uomo inizialmente assumeva posizione prona, e successivamente posizione verticale, per meglio sfruttare tutte le masse muscolari.

L'importanza di Leonardo nella storia del volo è quindi legata agli studi sulla "reale" possibilità del volo umano, affrancandolo cosi da contributi magici o divini.

Osservando la disposizione delle penne degli uccelli sulle ali, sovrapposte e serrate, Leonardo dedusse che spiccando il volo gli uccelli allargassero le penne per far passare l'aria.

Ala a sportelli di Leonardo Da Vinci

Prese spunto da questa considerazione progettando ali che si aprivano al momento del decollo e che una volta in aria si chiudevano per offrire all'aria una superficie uniforme per esercitare la dovuta pressione.
Scrisse Leonardo: "Sarà d'asse d'abete innerbata, che ha tiglio ed è leggere sarà fustagno, incollatovi piuma, acciò l'aria di leggeri non fugga fia taffettà inamidato e per prova torrai carte sottili."

In uno dei suoi disegni Leonardo riprodusse il particolare degli "sportelli" e appuntò il materiale di cui dovevano essere costruiti: rete, canna e carta.

Dopo l'ala a sportelli Leonardo progettò un'ala unita che prevede l'adozione di un unico panno di tela teso su un'impalcatura di legno e canne.

Il meccanismo per muovere le ali era affidato a una manovella che avvolgeva la fune su un rullo. Il pilota era seduto su una navicella.

Ala articolata di Leonardo Da Vinci
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