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<< Storia del volo >>

07/06/2005

In questo tipo di ala le articolazioni erano tutte collegate per mezzo di tiranti ed i particolari delle molle sono disegnati in alto a sinistra nel foglio. Con questa invenzione Leonardo voleva riprodurre fedelmente il volo degli uccelli.

Scrisse Leonardo: "Se voi vedere la vera prova dell'alie, fa di carta, armata di rete e le maestre di canna, una ala di larghezza e lunghezza di braccia 20 (circa 12 metri), e fermata sopra uno pancone di peso libbre 200; e dà, come di sopra si figura, una forza presta. E se il pancone delle 200 libbre si leva prima in alto che l'alia si abbassi, la prova è bona; ma fa pure che la forza sia presta, e se il predetto effetto non riesce, non vi perdere più tempo".

Disegno di struttura alare di Leonardo Da Vinci

Il principio di Archimede afferma che un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verticale pari al peso del volume del fluido spostato.

Partendo da questa base teorica molti, a partire dal gesuita Francesco Lana (1631-1687) con la sua nave volante, pensarono di sfruttare la spinta di gas più leggeri dell'aria per sollevarsi da terra e volare.

Mongolfiera dei fratelli Montgolfier

Il 5 giugno 1783 nella cittadina di Annonay i fratelli Montgolfier fecero alzare in volo il primo pallone ad aria calda. La notizia arrivò a Parigi e destò la curiosità dei cittadini i quali, impazienti di attendere che arrivassero, invitati dall'Accademia delle scienze a ripetere e perfezionare l'esperimento, spinsero il professor Charles ad anticiparli nella prova.

Ignaro di cosa fosse in realtà l'aria dei Montgolfier (gli si attribuiva il nome di "fumo elettrico", derivato dalla combustione di paglia e lana), egli immaginò che si trattasse di idrogeno, gas molto più leggero dell'aria scoperto dal chimico inglese Cavendish pochi anni prima, ma scartato dai Montgolfier per la sua pericolosità.

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